Bandi pubblici e gare d’appalto in Italia: come orientarsi?

Se quando iniziai a collaborare con le Pubbliche Amministrazioni fosse arrivato qualcuno con una guida essenziale su come muoversi in materia di bandi pubblici e gare di appalto ne sarei stata entusiasta. Con questo non voglio certo promuovere uno strumento di lavoro completo (per quello ci sono dei signori manuali ai quali dedicare il tempo che a loro spetta), bensì tracciare una road map per chi si approccia al complesso mondo del mercato pubblico.

Il MEPA

Partendo dal presupposto che lo scopo di una P.A. è quello di perseguire interessi di pubblico rilievo, si può ben comprendere come il mercato al quale la stessa si rivolge debba essere trasparente e strettamente regolamentato, in modo da permettere, a chiunque ne abbia interesse, di collaborare secondo i principi di concorrenza paritaria e non discriminazione. È da questa consapevolezza che nasce MEPA (Mercato Elettronico per le Pubbliche Amministrazioni), il mercato digitale in cui la domanda delle P.A. e l’offerta delle imprese abilitate si incontrano, il tutto sotto la supervisione della Consip che gestisce gli scambi all’interno della piattaforma per conto del Mistero dell’Economia e delle Finanze. Come per tutte le compravendite, ovviamente, le regole che le disciplinano sono state differenziate dal legislatore in base al valore dei beni oggetto di contrattazione, ed è per questo che sono state previste alcune suddivisioni di matrice puramente economica.

Gli affidamenti diretti

Partiamo dalla prima settorializzazione, la più semplice, quella con i minori obblighi, che permette alle parti di avere una certa discrezionalità a vantaggio di una maggior leggerezza burocratica che si traduce in maggior efficienza: per gli acquisti inferiori o uguali a 5.000,00 euro non vige l’obbligo di acquisto tramite il sistema elettronico. Questo, tradotto in termini ancor più pratici, significa che non saranno necessari bandi di gara o indagini di mercato per individuare il fornitore “giusto” . Primo elemento da chiarire: 5.000,00 al netto di IVA o no? Il valore di riferimento è da computare senza IVA che si aggiungerà, dunque, all’importo impegnato solo in fase successiva.

La procedura semplificata per gli affidamenti diretti

Detto questo il RUP o il Dirigente che si accinge ad effettuare un acquisto entro la soglia indicata, potrà rivolgersi al fornitore che ritiene opportuno osservando solo il principio di rotazione per la fascia compresa tra i 1.000,00 ed i 5.000,00, mentre, se inferiore al limite minore, può derogare anche a tale principio offrendo in comunicazione solo una  sintetica motivazione. Da parte sua il fornitore potrà “aggiudicarsi” il contratto sottoscrivendo un’autodichiarazione con la quale attesta che come operatore economico è integerrimo ed affidabile (non ha riportato condanne penali, è in regola con il pagamento delle tasse e dei contributi, non ha commesso di infrazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro ed altre prescrizioni ex art. 80 del Codice degli Appalti Pubblici ). 

Il nostro Dirigente, a questo punto, dovrà solo assicurarsi di consultare il casellario ANAC, di verificare la sussistenza del Durc al momento della sottoscrizione, nonché di verificare le condizioni soggettive o di idoneità a contrarre con le P.A.. I controlli di cui all’ art. 71 DPR 445/2000, relativi alla sussistenza dei requisiti dichiarati nelle autocertificazioni, sono obbligatori per le P.A. ma effettuabili anche con modalità a campione, sempre in misura proporzionale al rischio e all’entità del beneficio.

Evase le verifiche con esito positivo, le parti potranno provvedere alla redazione del contratto in forma semplificata,  anche “mediante corrispondenza secondo l’uso del commercio consistente in un apposito scambio di lettere o tramite posta elettronica certificata o strumenti analoghi” ex art. 32 comma 14 CAP. L’unico obbligo prescritto consiste nell’inserimento, all’interno del contratto, delle clausole di risoluzione in caso di inesistenza dei requisiti dichiarati, alle quali si può aggiungere la previsione di una trattenuta della cauzione o l’applicazione di una penale in misura non inferiore al 10% del valore del contratto. 

Conclusioni

In conclusione vorrei condividere solo un mio personale consiglio volto alla massima tutela delle posizioni dirigenziali che devono sottoscrivere contratti pubblici: per ogni acquisto sotto la soglia oggetto di questo articolo, è raccomandabile, comunque, la formazione di piccoli fascicoli all’interno dei quali vengono inseriti alcuni preventivi (ergo vengono effettuate delle indagini di mercato) per comprendere se il prezzo richiesto dal fornitore di volta in volta individuato è in linea con i costi del settore. 

Fortemente sconsigliabile, invece, il frazionamento di incarichi palesemente unici per rimanere nella fascia descritta svincolati dall’obbligatorietà del bando. 

Questa costituisce la cristallizzazione dei punti essenziali della prima fascia di acquisto/vendita di beni e servizi  in ambito pubblico; in virtù dell’esiguità del valore questa è stata concepita, come già sottolineato, in maniera molto lineare e semplificata. Nel prossimo articolo si potrà già vedere come si articolano maggiormente i passaggi andando a relazionarsi con il MEPA, sia per la gestione pratica del portale, sia per le diverse esigenze tecniche e normative che si devono conoscere.