Cosa significa fare startup oggi?
/in Innovazione/di Giovanni GaetaElementi di base
Cosa significa fare startup oggi è sicuramente una domanda semplice che però necessita di una risposta molto articolata.
Sicuramente non vuol dire avere molto tempo libero e dormire sonni tranquilli ed altrettanto certamente non vuol dire essere rilegati a fare un lavoro sgradevole e sottopagato.
Fare startup oggi è diventato indubbiamente più facile di ieri, se per startup intendiamo quella cerchia di attività imprenditoriali nella loro fase iniziale, il cui oggetto sociale sia legato alla sfera dell’innovazione; e, oggi, fare innovazione è più facile grazie alla proliferazione di Fondi pubblici, VC e business angels. Purtroppo, in Italia, siamo ancora lontani dalla risoluzione del problema dell’accesso al credito per questo tipo di imprenditorialità, anche in virtù del malcostume di alcuni investitori a chiedere poco e pretendere molto (troppo) dai founders.
Oltre ad essere migliorato sensibilmente l’accesso al credito, si deve registrare un piccolo miglioramento anche nell’offerta di servizi per le startup. Questo evento si deve all’azione congiunta svolta dalla nascita di diversi incubatori e di società private i cui servizi sono stati migliorati e calibrati sulle necessità specifiche dell’imprenditorialità innovativa nei suoi primi anni di vita.
Al di là dell’ecosistema che solo in parte qualifica cosa significhi fare startup oggi, queste poche righe nascono per dare una risposta a quali siano gli elementi di base necessari per creare l’alchimia di una startup, rinviando ad altri interventi su questo blog gli approfondimenti in relazione a materie specifiche legate a questo tema.
L’idea
Sicuramente per poter pensare anche solo lontanamente a una startup è necessario avere un’idea. Avere un’idea non vuole dire avere un’intuizione. Un’intuizione è “un atto conoscitivo semplice, istantaneo, sinottico; designa perciò una forma di conoscenza immediata, in contrapposto a ogni conoscenza di carattere discorsivo”; mentre un’idea è un termine molto più complesso che va declinato all’interno del settore dove si cala e, nel significato più ampio e generico, costituisce la rappresentazione di un oggetto nella mente: la nozione che la mente riceve di una cosa reale o immaginaria, frutto della propria coscienza.
Un’idea è qualcosa di più complesso dell’intuizione, si sviluppa da essa ma ne costituisce uno stato più evoluto dove l’intuizione viene filtrata ed elaborata sulla base delle proprie conoscenze e competenze uscendone modificata e, per questo, migliorata rispetto allo stato iniziale.
A volte è necessario attendere mesi prima che un’intuizione si tramuti in un’idea, poiché il processo di elaborazione viene ripetuto ciclicamente, talvolta arricchendolo con il contributo dei primi embrionali elementi del “team” che vedremo in seguito.
Le competenze
Inutile girarci intorno, affinchè il processo di trasformazione di un’intuizione in un’idea dia degli ottimi frutti, è necessario avere le competenze necessarie per il settore che si vuole approcciare. Quasi certamente sarà necessario approfondire tecnicamente le tematiche del settore scelto, in virtù di eventuali protocolli specifici del tema che si vuole trattare, per evitare che le stesse costituiscano un ostacolo allo sviluppo del business model.
Studiare e lavorare sulla materia sono certamente elementi preliminari alla costituzione di una startup, tuttavia, è praticamente impossibile coprire tutte le competenze specifiche necessarie per ogni singolo elemento legato al business model ed è qui che emerge la necessità del prossimo elemento fondamentale, il “team”.
Il team
Il team vede il suo valore manifestarsi già nelle primissime fasi di sviluppo di una startup ma, in realtà ha solo iniziato il suo rapporto con la startup perché sarà fondamentale in ogni singola fase del suo sviluppo.
Scegliere i membri del team è molto difficile e ci sono diverse scuole che in maniera più o meno condivisibile si esprimono sul tema; per questo eviteremo di dilungarci troppo soffermandoci solo un momento per citare un elemento senza il quale, al di là delle scuole, non è certamente possibile formare un team: la fiducia.
Fra i membri del team è necessario che si vada al di là del semplice rispetto, è necessario che ci sia fiducia affinché tutti siano in grado di esprimere al massimo il proprio valore, individuale e come membro del team.
I team è il volano dell’idea, amplifica la portata delle conoscenze e competenze dalle quali viene filtrata l’idea, la quale emerge da questo processo enormemente arricchita e pronta ad essere calendarizzata nelle sue diverse fasi di progettazione e sviluppo, la roadmap.
La roadmap
Fondamentale fin dai primi momenti successivi alla definizione di un’idea è la creazione di una checklist di azioni necessarie per la progressione nella progettazione e nello sviluppo dell’idea e la calendarizzazione di ciascuna azione.
La roadmap ha un ruolo cardine in relazione alla distribuzione delle diverse azioni poiché costituisce anche un elemento di raccordo nel caso un’azione necessiti dell’intervento di soggetti diversi rispetto a quelli originariamente previsti o, nel caso che più azioni convergano per una fase successiva congiunta. Inutile dire quanto sia necessario il rispetto dei tempi fissati nella roadmap e la loro eventuale ri-calendarizzazione nel caso di eventi imprevisti e/o sopraggiunti.
È facilmente intuibile come la roadmap non sia un documento rigido ma, un documento estremamente fluido che deve potersi adattare agli imprevisti, ai rallentamenti e ai pivot, fino alle varie diramazioni che l’idea potrebbe prendere e che potrebbero non convergere su un unico business model.
Gli Advisors
Ultimo elemento di base per la creazione di una startup sono gli Advisors. Gli advisors hanno la funzione di guidare l’azione dei founders e quella del team in generale; si differenziano da quest’ultimo poiché le loro competenze sono fondamentali ma, ai margini dello sviluppo del core business; ne costituiscono una conditio sine qua non per il suo setup ma sono estranee al processo di erogazione del servizio o di vendita del bene.
La motivazione della necessità della loro presenza è lampante, come immediati sono i benefici che ne colgono le startup quando riescono ad inserire nel loro network degli advisor professionisti per ciascuna necessità elementare per una startup: legale, fiscale, finanziaria, di progetto, tecnica.
Fare startup oggi
Per poter fare startup oggi sono estremamente fondamentali questi elementi: L’idea, Le competenze, Il team, La roadmap e Gli advisors. Senza questi elementi essenziali è difficile se non impossibile in condizioni normali di mercato riuscire a superare le fasi iniziali che contraddistinguono la vita di una startup.
Una volta aggregati questi elementi, dopo aver mosso i primi passi nello sviluppo del core business, sarà possibile procedere ad un round di finanziamento della startup, ovvero il suo pre-seed. Tale eventualità è esclusa nel caso la startup pianifichi di portare avanti le fasi iniziali di progettazione e sviluppo del core business con propri mezzi economici o mediante eventuali finanziatori che abbiano fatto ingresso nell’unico momento precedente, ovvero quelli di validazione dell’idea.
Laureato presso l’Università di Roma Tor Vergata con una tesi su Nuove Tecnologie e Mercati Finanziari. Da allora ho continuato costantemente con la mia formazione grazie alle opportunità offerte da alcuni fra i più prestigiosi atenei al mondo. Vai al profilo