L’imminente scadenza del piano triennale di prevenzione della corruzione e trasparenza: cosa cambia con il nuovo codice degli appalti

l nuovo codice dei contratti pubblici, entrato in vigore il primo aprile 2023 con D.Lgs n. 36, ha offerto agli utenti non solamente un testo unico di riferimento in materia di appalti pubblici, ma ha rivoluzionato, in alcuni casi, il panorama normativo introducendo principi guida quali risultato, fiducia, accesso al mercato e trasparenza. Proprio in relazione a questo ultimo criterio cardine del diritto pubblico non può non venire chiamato in causa il Piano della prevenzione della corruzione e trasparenza che le singole amministrazioni devono obbligatoriamente pubblicare ogni anno al fine di rendere evidente, trasparente e dimostrato quanto al loro interno ci sia un contenimento del rischio corruttivo. 

Ma andiamo per gradi. Che cosa è il PTPCT in breve? C’ è un termine entro il quale pubblicarlo? Con il D.Lgs n. 36/23 sono cambiate le disposizione per la sua redazione e pubblicazione? La prima domanda (forse scontata per chi si accinge a leggere un articolo del genere!) è presto soddisfatta: il PTPCT è un atto che individua, sulla scia del piano nazionale anticorruzione che ANAC ha adottato per la prima volta nel 2013 come atto di indirizzo, il grado di esposizione dell’amministrazione che lo adotta al rischio corruttivo indicando le misure che adotta per prevenire e trattare il rischio stesso. La sua articolazione, ridotta ad una sinterizzazione massima, può essere così suddivisa: analisi del contesto, valutazione dei rischi, loro trattamento. Enti ed amministrazioni hanno un termine annuale per la pubblicazione del Piano ed è il 31/01 di ogni anno, salvo eventuali proroghe ( per gli enti locai ad esempio il termine ultimo è è fissato al 15/04/24). Importante semplificazione degna di rilievo è prevista per gli enti con meno di 50 dipendenti i quali dopo la prima adozione possono confermare nel triennio la programmazione adottata nell’anno precedente qualora non siano emersi fatti corruttivi o non siano state introdotte modifiche organizzative.Tale conferma deve risultare da atto motivato dell’organo di indirizzo. 

Quanto alle novità introdotte dal nuovo codice degli appalti non può non rilevare l’enorme impatto della digitalizzazione del sistema degli appalti sugli obblighi di trasparenza delle pubbliche amministrazioni che puntualmente ANAC ha cristallizzato nella delibera 601 del 19/12/2023 che ha integrato la 264 del 20/06/2023, nonché le modalità di pubblicità legale degli atti. La digitalizzazione dell’intero ciclo di vita dei contratti, infatti, comporta che le fasi di programmazione, progettazione, pubblicazione, affidamento ed esecuzione vengano gestite mediante piattaforme di approvvigionamento digitale certificate, fatto che implica una trasparenza totale di tutte le fasi di vita del contratto. L’ obbligo di pubblicità per ogni genere di appalto e contratto pubblico viene assicurato mediante la Piattaforma per la pubblicità legale, che sarà parte della Banca Dati ANAC, e non più attraverso la Gazzetta Ufficiale. Le stazioni appaltanti e gli enti concedenti compilano, dunque, sulla piattaforma, i bandi e gli avvisi secondo i nuovi formulari europei (“eforms”) o secondo modelli predisposti per la pubblicazione sulla Banca Dati Nazionale Contratti Pubblici. Dal momento della pubblicazione le stazioni appaltanti dovranno rendere accessibili i documenti di gara, garantendo l’accesso fino al completamento della procedura e all’esecuzione del contratto. Con il nuovo sistema gli effetti giuridici degli atti oggetto di pubblicazione decorreranno dalla data di pubblicazione nella Banca dati nazionale dei contratti pubblici. Va da sé che queste differenti previsioni hanno un impatto incisivo sulla mappatura dei processi di analisi del rischio da valutare in fase di stesura del piano di prevenzione della corruzione, dando vita non solo a differenti fattispecie di rischi corruttivi, ma anche a molteplici ed ulteriori tecniche di prevenzione dei medesimi. 

Queste in estrema sintesi alcune novità in vista della ormai prossima scadenza del 31/01/24 per la pubblicazione del PTPCT. Auguriamo a tutti gli interessati un buon lavoro nel confrontarsi con la nuova normativa!