Pubblicati da Marco Principe

Public Funding: le opportunità di Giugno 2024 per le Startup!

Proseguiamo con il secondo appuntamento di questa nuova rubrica mensile, nella quale il Dipartimento Public Funding di Aiternalex intende fornire una serie di strumenti di finanza agevolata e a fondo perduto riservate alle Startup ed agli aspiranti imprenditori. 

In particolare, si andrà in primis a segnalare delle misure prossime alla scadenza per cui risulta ancora possibile inoltrare la domanda da qui al decorrere di almeno un mese.

In secondo luogo troveremo delle misure senza scadenza temporale, ma con scadenza ad esaurimento fondi.

  • Finanziamento a fondo perduto per il sostegno allo sviluppo delle startup innovative – Regione Emilia-Romagna

In attivazione il 25 giugno, ed in scadenza l’11 settembre, l’agevolazione prevede un contributo a fondo perduto nell’importo massimo di Euro 150.000, pari al 40% della spesa ritenuta ammissibile.

Possono beneficiarne le micro e piccole imprese che risultino registrate nella sezione speciale del Registro delle Imprese dedicata alle startup innovative presso le Camere di Commercio competenti nella Regione dell’Emilia-Romagna.

  • Bando Smart&Start VDA: Finanziamento a fondo perduto per la crescita di nuove startup innovative che valorizzano a livello produttivo i risultati della ricerca – Regione Valle d’Aosta

In scadenza il 30 settembre, l’agevolazione prevede un contributo a fondo perduto nell’importo massimo di Euro 150.000, pari al 60% delle spese per la realizzazione del piano di sviluppo.

Possono beneficiarne le startup innovative ed i liberi professionisti “in quanto equiparati alle PMI come esercenti attività economica, ed espressamente individuati come destinatari dei fondi europei”.

  • Bando “creazione nuove imprese”: Finanziamento a fondo perduto per lo sviluppo dell’autoimprenditorialità – Provincia di Cosenza

In scadenza il 31 ottobre, l’agevolazione prevede un contributo a fondo perduto nell’importo massimo di Euro 10.000, pari al 50% degli importi dei preventivi di spesa, aumentato al 60% nel caso di socio diversamente abile o nel caso di imprese femminili.

Possono beneficiarne tutti gli aspiranti imprenditori.

Bandi con scadenza ad esaurimento fondi

  • Bando Nuova Impresa 2024: Finanziamento a fondo perduto per l’avvio di nuove imprese – Regione Lombardia

In scadenza ad esaurimento fondi, l’agevolazione prevede un contributo a fondo perduto massimo di Euro 10.000, con un investimento minimo di Euro 3.000, e con una copertura massima del 50% del progetto. 

Possono beneficiarne le micro, piccole e medie imprese avviate in Lombardia dal 1° giugno 2023 ed i lavoratori autonomi con partita IVA individuale.

  • Bando Pre-Seed Plus: Finanziamento a fondo perduto per la creazione di Startup innovative – Regione Lazio

In scadenza ad esaurimento fondi, l’agevolazione prevede un contributo a fondo perduto minimo di Euro 10.000 e massimo di Euro 30.000, incrementabile ad Euro 60.000/100.000 se rispettivamente con maggiori apporti di capitale da investitori terzi e Spin off della ricerca.

Possono beneficiarne le Startup innovative costituite da non più di 24 mesi e con sede operativa nel Lazio, nonchè gli aspiranti imprenditori.

Per le informazioni su tutte le tipologie di interventi ammissibili delle misure sopracitate, e per assistenza alla compilazione ed all’inoltro delle domande, contattateci!

Public Funding: le opportunità di Maggio 2024 per le Startup!

In questa nuova rubrica mensile, il Dipartimento Public Funding di Aiternalex intende fornire una serie di strumenti di finanza agevolata e a fondo perduto riservate alle Startup ed agli aspiranti imprenditori. 

In particolare, si andrà in primis a segnalare delle misure prossime alla scadenza per cui risulta ancora possibile inoltrare la domanda da qui al decorrere di almeno un mese.

In secondo luogo troveremo delle misure senza scadenza temporale, ma con scadenza ad esaurimento fondi.

  • Finanziamento a fondo perduto per interventi a sostegno dell’imprenditorialità – Regione Friuli Venezia Giulia

In scadenza il 28 giugno 2024, l’agevolazione prevede un contributo a fondo perduto nell’importo massimo di Euro 70.000 per progetti realizzati in 4 mesi, e di Euro 60.000 per progetti realizzati in 12 mesi. Nel primo caso la copertura è del 70% del progetto, nel secondo il 60%.

Possono beneficiarne le nuove piccole e medie imprese costituite da non più di 36 mesi e tutti gli aspiranti imprenditori.

  • Bando Donne Innovazione e Impresa: Finanziamento a fondo perduto in sostegno all’innovazione dell’imprenditoria femminile – Regione Lazio

In scadenza il 12 giugno 2024, l’agevolazione prevede un contributo a fondo perduto nell’importo massimo di Euro 145.000, e con una copertura che va dal 40 al 60% del progetto.

Possono beneficiarne le piccole e medie imprese femminili, ovvero le società di capitali le cui quote di partecipazione siano possedute in misura non inferiore ai due terzi da donne.

  • Bando Nuova Impresa: Finanziamento a fondo perduto per il sostegno alla nuova imprenditorialità – Provincia Autonoma di Trento

In scadenza il 5 giugno 2024, l’agevolazione prevede un contributo a fondo perduto minimo di Euro 10.000 e massimo di Euro 100.000.

Possono beneficiarne le micro e piccole imprese di nuova costituzione con unità operativa a Trento, di neoimprenditori donne, giovani under 35 o disoccupati da almeno 6 mesi. 

Bandi con scadenza ad esaurimento fondi

  • Bando Nuova Impresa 2024: Finanziamento a fondo perduto per l’avvio di nuove imprese – Regione Lombardia

In scadenza ad esaurimento fondi, l’agevolazione prevede un contributo a fondo perduto massimo di Euro 10.000, con un investimento minimo di Euro 3.000, e con una copertura massima del 50% del progetto. 

Possono beneficiarne le micro, piccole e medie imprese avviate in Lombardia dal 1° giugno 2023 ed i lavoratori autonomi con partita IVA individuale.

  • Bando Pre-Seed Plus: Finanziamento a fondo perduto per la creazione di Startup innovative – Regione Lazio

In scadenza ad esaurimento fondi, l’agevolazione prevede un contributo a fondo perduto minimo di Euro 10.000 e massimo di Euro 30.000, incrementabile ad Euro 60.000/100.000 se rispettivamente con maggiori apporti di capitale da investitori terzi e Spin off della ricerca.

Possono beneficiarne le Startup innovative costituite da non più di 24 mesi e con sede operativa nel Lazio, nonchè gli aspiranti imprenditori.

Per le informazioni su tutte le tipologie di interventi ammissibili delle misure sopracitate, e per assistenza alla compilazione ed all’inoltro delle domande, contattateci!

Gli incentivi per le Startup nel Mezzogiorno

Nello scorso articolo abbiamo parlato delle opportunità di finanza agevolata per le startup innovative, aprendo un focus su Smart&Start di Invitalia – link 

Sempre nello stesso articolo, abbiamo fornito una definizione di finanza agevolata, che vi invitiamo ad andare a leggere per la prosecuzione dell’articolo di oggi.

  • Resto al Sud

Il più grande incentivo per il sostegno alla nascita e alla crescita di nuove imprese nel Mezzogiorno è Resto al Sud, uno strumento a sportello gestito da Invitalia.

Le agevolazioni sono rivolte a tutti gli under 56 residenti nel Mezzogiorno, nei comuni dell’area del cratere sismico del Centro Italia e nelle isole minori, lagunari e lacustri del Centro-Nord Italia. Possono accedere alle agevolazioni anche coloro che trasferiscano la residenza entro 60 giorni dall’esito positivo dell’istruttoria.

Inoltre, per accedere alle agevolazioni, non si deve essere titolari di altre attività di impresa, non si deve aver beneficiato di altre agevolazioni per l’autoimprenditorialità nell’ultimo triennio, non si deve avere un lavoro a tempo indeterminato e ci si deve impegnare a non averlo per tutta la durata del finanziamento.

  • Cosa è finanziabile? E in cosa consistono le agevolazioni?

Sono finanziabili le attività produttive industriali, artigianali, di trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, fornitura di servizi ad imprese e persone, turismo, commercio e le attività libero professionali. Sono escluse le attività agricole.

La copertura è fino al 100% delle spese, con un finanziamento massimo di Euro 50.000 per richiedente, e con un tetto massimo di Euro 200.000 per le società composte da almeno 4 soci. 

Per le imprese in forma individuale il finanziamento massimo è di Euro 60.000.

Possono ottenere il finanziamento anche le società che abbiano dei soci che non rispettino il requisito di residenza, purchè più della metà della compagine sociale lo rispetti.

E’ importante sottolineare che non è richiesto che la sede legale della società sia nel Mezzogiorno o in una delle zone sopracitate.

Le agevolazioni sono composte in 50% di finanziamento agevolato e 50% di fondo perduto.

  • Quali sono le spese ammissibili?

Le spese ammissibili sono quelle di ristrutturazione o manutenzione di beni immobili fino ad un massimo del 30% della spesa totale, acquisto di macchinari, impianti e nuove attrezzature, programmi informatici e servizi per tecnologie, informazione e telecomunicazione, e spese di gestione fino ad un massimo del 20% della spesa totale.

  • Voglio presentare la domanda, come procedo?

La domanda di ammissione alle agevolazioni è tra le più complesse, ed è fortemente consigliato curarla con il supporto di un consulente.

D’altro canto però, essendo una procedura a sportello, non ci sono termini stabiliti da rispettare, ed un eventuale rigetto della domanda non esclude la possibilità di poterla ripresentare successivamente ad una revisione del progetto.

LE OPPORTUNITÀ DI FINANZA AGEVOLATA PER LE STARTUP INNOVATIVE

–        Cos’è una startup innovativa?

Il comma 2 dell’art 25 del D.L. 179/2012 elenca una serie di requisiti da rispettare per ottenere la qualifica di startup innovativa.

Senza entrare troppo nel dettaglio di ogni singolo requisito, per il quale si rimanda direttamente alla normativa sopracitata, in primis una startup innovativa è una società di capitali, costituita anche in forma cooperativa; deve inoltre rispettare i seguenti requisiti oggettivi: essere un’impresa nuova o costituita da non più di 5 anni; risiedere in Italia, o in un altro Paese dello Spazio Economico Europeo ma con sede produttiva o filiale in Italia; avere un fatturato annuo inferiore ad Euro 5 milioni; non essere quotata in alcun mercato regolamentato o piattaforma multilaterale di negoziazione; non distribuire e non aver distribuito utili; avere come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico; non essere risultato di fusione, scissione o cessione di ramo d’azienda.

Inoltre, deve rispettare almeno uno dei tre seguenti requisiti soggettivi: sostenere spese in Ricerca e Sviluppo pari ad almeno il 15% del maggiore valore tra costo e valore totale della produzione; impiegare personale altamente qualificato nella forma di dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori per almeno 1/3 del personale totale, oppure nella forma di dottori con laurea magistrale per almeno 2/3; essere titolare, depositaria o licenziataria di almeno un brevetto, oppure titolare di un software registrato presso la SIAE.

Con il cd. “Decreto Rilancio” sono state introdotte misure per il rafforzamento e sostegno dell’ecosistema delle startup innovative, e tra le varie agevolazioni dedicate, in questa sede si intende approfondire la finanza agevolata.

Per approfondire tutte le altre misure:

Agevolazioni Startup Innovative

–        Cos’è la finanza agevolata?

La finanza agevolata rappresenta un ramo specializzato della finanza aziendale, il cui obiettivo principale è facilitare l’accesso delle imprese a fonti di finanziamento vantaggiose rispetto alle condizioni di mercato standard. Questo settore è caratterizzato dalla disponibilità di strumenti finanziari pubblici, messi a disposizione dalle autorità competenti a livello comunitario, nazionale e regionale, con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo economico sul territorio e potenziare la competitività delle imprese. Queste agevolazioni mirano a favorire la crescita e la solidità del sistema economico nel suo complesso, nonché a rafforzare il tessuto imprenditoriale locale, promuovendo la creazione di nuove opportunità di business e l’innovazione. Grazie a tali strumenti, le imprese possono beneficiare di condizioni finanziarie più vantaggiose, come bandi a fondo perduto, tassi di interesse agevolati, periodi di rimborso estesi e garanzie pubbliche, che consentono loro di accedere a capitali necessari per investimenti e progetti strategici. In questo modo, la finanza agevolata agisce da catalizzatore per lo sviluppo economico sostenibile e la creazione di valore a lungo termine, contribuendo al benessere delle comunità e alla crescita dell’intera economia.

–        Smart&Start Italia

Mettendo insieme i punti, il più importante programma nazionale di finanza agevolata dedicato alla nascita ed alla crescita delle startup innovative è Smart&Start Italia, uno strumento a sportello gestito da Invitalia.

Possono presentare domanda anche i team di persone fisiche che intendano costituire una startup innovativa in Italia.

Senza entrare nel dettaglio delle voci di spesa finanziabili, Smart&Start eroga un prestito a tasso zero per piani d’impresa che vanno da un minimo di Euro 100.000 ad un massimo di Euro 1.5 milioni, per acquistare beni di investimento, servizi, spese del personale e costi di funzionamento aziendale. Il finanziamento copre dall’80 al 90% delle spese ammissibili.

Per ricevere il finanziamento, il progetto imprenditoriale deve possedere una delle seguenti caratteristiche: 

– essere caratterizzato da un significativo contenuto tecnologico ed innovativo; 

– essere mirato allo sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’imprenditoria digitale, dell’AI, della blockchain e dell’IoT; 

– essere finalizzati alla valorizzazione economica dei risultati del sistema e della ricerca pubblica e privata.

È importante sottolineare che usufruendo di questo strumento la startup non cede equity ad Enti Pubblici, e qualora dovesse essere ceduta equity ad un investitore privato, la startup avrebbe la possibilità di convertire parte del debito in fondo perduto, fino ad un massimo del 50% dell’investimento!

Inoltre, per il Mezzogiorno, è prevista una quota a fondo perduto nella misura del 30% del finanziamento, il che significa dover restituire soltanto il 70% del prestito ricevuto!

  • Voglio presentare la domanda, come procedo?

La domanda di ammissione alle agevolazioni è tra le più complesse, ed è fortemente consigliato curarla con il supporto di un consulente.

D’altro canto però, essendo una procedura a sportello, non ci sono termini stabiliti da rispettare, ed un eventuale rigetto della domanda non esclude la possibilità di poterla ripresentare successivamente ad una revisione del progetto.

Anche una volta ottenuto il finanziamento, il supporto di un consulente risulta determinante per la ricerca di investitori privati, che, come accennato nel paragrafo precedente, consentirebbero di convertire una parte sostanziosa del debito in fondo perduto.

GLI ERRORI PIU’ COMUNI NELLE STARTUP

Esiste una sola grande causa comune al fallimento della maggior parte delle Startup: non creare qualcosa di cui i consumatori abbiano bisogno.

Se ti stai concentrando a realizzare qualcosa di cui gli utenti hanno bisogno, non significa automaticamente che avrai successo, ma eviterai quantomeno di fallire per lo stesso motivo per cui falliscono la maggior parte delle Startup.

Di contro, se non ti stai concentrando a realizzare qualcosa di cui gli utenti hanno bisogno, significa invece che quasi sicuramente andrai in contro al fallimento.

In fin dei conti si tratta di utilizzare le probabilità a proprio favore: se conosco la prima grande causa di fallimento e cerco di evitarla, allora avrò statisticamente più probabilità di successo.

Inoltre appare più facile seguire una lista delle cose da non fare, piuttosto che le cose da fare.

Arrivati a questo punto, facciamo un passo in avanti ed approfondiamo la questione: per quali ragioni gli startupper finiscono per distogliere il focus dall’utente finale?

Concentrarsi sul possibile profitto piuttosto che sulle esigenze del consumatore

Quando intendo che bisogna concentrarsi in primis sui bisogni del mercato, non intendo che il profitto non sia importante e che un buon business model sia di secondo piano. Intendo dire che soddisfare le esigenze del consumatore sia molto più difficile che trarne profitto. È irresponsabile non pensare al business model, ma è molto più irresponsabile non partire da ciò di cui il mercato abbia bisogno. 

“The companies that win are the ones that put users first. Google, for example. They made search work, then worried about how to make money from it”. – Paul Graham

Puntare una nicchia di mercato al fine di evitare la competizione 

Salvo si tratti di un mercato cd “blue ocean”, di cui parleremo nei prossimi articoli, se vuoi creare qualcosa di utile, allora dovrai affrontare la concorrenza del mercato, sia che si tratti di concorrenti diretti che di prodotti o servizi sostitutivi. L’unico modo per evitare la concorrenza è evitare di avere una buona idea, ed evitare di avere una buona idea è evitare di avere successo.

Non avere uno specifico consumatore in mente

Non puoi pensare di creare qualcosa che il consumatore apprezzi se non lo conosci. La maggior parte delle Startup di successo sono partite cercando di risolvere un problema avuto dagli stessi founders. Questo perché è più facile trarre profitto da un bisogno che conosci bene, e i bisogni che conosci meglio sono senza dubbio i tuoi. Apple è nata perché Steve Wozniak voleva un computer, Google perché Larry e Sergey non riuscivano a trovare informazioni online, ed Hotmail perché Sabeer Bhatia e Jack Smith non potevano scambiarsi e-mail a lavoro. Ovviamente puoi anche creare qualcosa per un consumatore molto diverso da te, ma devi provare a conoscerlo bene. 

Avere un unico founder  

Hai mai notato quante poche Startup di successo siano state fondate da un’unica persona? Anche quelle che credi abbiano avuto un unico founder perché rappresentate oggi da un volto noto, di solito ne hanno più di uno. Ma cosa c’è di sbagliato nell’avere un unico founder? Probabilmente significa che quella persona non è riuscita a convincere nessuno dei suoi amici o conoscenti nel condividere il rischio d’impresa, oppure che abbia pensato di riuscirci da solo. E anche se gli stessi amici o conoscenti si fossero sbagliati e la Startup fosse un’ottima scommessa, si troverebbe comunque in una situazione di grosso svantaggio. Sembrerà banale, ma hai bisogno di colleghi con cui confrontarti e fare brainstorming, così come hai bisogno di qualcuno che ti tiri su il morale quando perdi la motivazione. E’ più facile prendere decisioni sbagliate quando sei da solo.

Queste sono solo alcune delle maggiori cause per cui le Startup smarriscono la propria strada e finiscono per trascurare ciò che realmente fa la differenza nel campo dell’Impresa: “make something people want”.

Cosa ci ha insegnato il caso FTX?

Il 6 novembre 2022, CZ, CEO di Binance, tramite un tweet dichiara di voler liquidare tutti i suoi FTT (FTX Token), successivamente alla notizia secondo la quale gran parte delle riserve di FTX fossero conservate proprio sotto forma del token nativo dell’exchange stesso.
Senza entrare nel dettaglio del perché questo avrebbe costituito serio rischio di insolvenza, l’11 novembre, dopo giorni in cui gli utenti provavano invano a prelevare i propri fondi, veniva ufficialmente dichiarata la bancarotta. Quando ciò accade viene nominato un curatore fallimentare, il quale è incaricato di ripianare i debiti della società liquidandone patrimonio, al fine di ripartire gli asset residui della società tra i creditori.
Ma facciamo un passo indietro. Perché non c’è stato l’intervento di ente europeo finalizzato alla tutela degli utenti europei?

IL CASO
Pochi mesi prima del crash, FTX aveva aperto una filiale europea (FTX EU) alla quale avrebbero dovuto intuitivamente fare capo tutti gli utenti europei. Nonostante fosse stato notificato tramite mail il passaggio ad FTX EU, tutti gli utenti iscritti ad FTX prima della nascita della filiale sono poi risultati essere rimasti clienti di FTX International, non potendo dunque ricevere tutele da parte delle autorità di vigilanza dell’unione europea sotto la direttiva MiFID.
Nel caso specifico, FTX EU risultava aver ricevuto l’accreditazione presso la CySEC, l’autorità di vigilanza di Cipro; pertanto, come recita la Consob, “sulla base della disciplina eurounitaria in materia di servizi di investimento, è la CySEC (e non la Consob) l’autorità competente a vigilare nei confronti della citata FTX EU Ltd, anche per l’attività svolta in Italia (essendo la stessa notificata dall’autorità cipriota a operare nel nostro paese esclusivamente nella modalità della libera prestazione di servizi).”
Nonostante nell’ambito della procedura di bancarotta (Chapter 11 dell’U.S. Bancrupcty Code), FTX EU abbia avviato il processo di restituzione dei fondi ai clienti (ad oggi ancora in pending), in caso di esito negativo eventuali reclami sarebbero successivamente presi in carico dal Financial Ombudsman cipriota, il quale avrebbe il compito di risarcire i clienti dei fondi mancanti, fino ad un tetto massimo di Euro 20.000 per i clienti retail per gli strumenti finanziari previsti dalla MiFID II.
Per quel che riguarda invece i clienti rimasti sotto l’ala di FTX International, anche quest’ultimo ha avviato il medesimo processo di restituzione dei fondi di cui sopra, con la grande differenza che, qualunque fosse l’esito finale, non subentrerebbe alcuna tutela da parte dell’unione europea.

CONSIDERAZIONI
Quando si opera sui mercati finanziari, cryptovalute comprese, una delle prime cose da considerare è quella di valutare l’affidabilità e la sicurezza dell’intermediario.

La maniera più sicura ed efficiente è verificarne la presenza nell’elenco dei soggetti autorizzati dalla Consob, o comunque, come accennato nel paragrafo precedente, tra i soggetti autorizzati dalle autorità competenti dei Paesi aderenti alla disciplina eurounitaria in materia di servizi di investimento.
Sebbene FTX fosse uno dei più noti al mondo tra gli exchange di cryptovalute, non figurando tra i soggetti di cui sopra, almeno fino alla costituzione di FTX EU presso la CySEC, non poteva garantire un livello di tutela sufficiente per gli utilizzatori della piattaforma.
Ne consegue che lo standing mediatico e la reputazione non dovrebbero essere fattori da prendere in considerazione nel momento della scelta dell’intermediario al quale far gestire i propri fondi.