Privacy

Il Garante Privacy sanziona il web scraping: il caso del portale Trovanumeri.com

Il Garante Privacy ha recentemente vietato il web scraping e ha sanzionato il portale Trovanumeri.com per aver rastrellato utenze online al fine di creare elenchi. Queste violazioni hanno coinvolto ben 26 milioni di utenti, suscitando grande preoccupazione per la tutela dei dati personali. Preoccupazioni culminate in un provvedimento emesso il 17 maggio scorso dal Garante il quale ha vietato al gestore del sito web la creazione e la diffusione di un elenco telefonico ottenuto tramite web scraping una tecnica che consiste nell’estrazione di dati da uno o più siti web mediante l’uso di programmi software appositi.

IL FATTO

Nel caso specifico, sono state presentate numerose segnalazioni al Garante Privacy riguardo alla pubblicazione non autorizzata di nomi, indirizzi e numeri di telefono, di soggetti senza l’ottenimento del consenso da parte di quest’ultimi. Inoltre, stando a quanto segnalato, in alcuni casi la pubblicazione avrebbe riguardato anche dati personali di soggetti che avevano particolari esigenze di riservatezza circa il numero telefonico e l’indirizzo di abitazione: alcuni segnalanti avevano infatti rappresentato di essere titolari di utenze riservate, cioè non pubblicate nell’elenco telefonico generale.

Infine, diversi soggetti lamentavano che nel sito e nella breve informativa privacy in esso pubblicata non era rinvenibile alcuna indicazione (neanche le informazioni obbligatorie per legge) in merito al soggetto intestatario del sito, rendendo pertanto impossibile l’identificazione del titolare del trattamento.

LE VIOLAZIONI RISCONTRATE

Diffusione di dati personali in assenza di idonea base giuridica e trattamento in violazione di legge

Il trattamento consistente nella realizzazione, di fatto, di un elenco telefonico è stato ritenuto dal Garante in contrasto con la normativa vigente, con la conseguente diffusione di dati personali su Internet in assenza di un’idonea base giuridica. È importante sottolineare che non è legittimo formare un elenco telefonico, sia online che cartaceo, con dati che non siano tratti da fonti autorizzate, come il database degli operatori telefonici. Solo tale fonte può garantire la correttezza e l’aggiornamento dei dati, nonché documentare la volontà degli interessati di renderli pubblici.

Dagli accertamenti condotti è emerso che il sito web trovanumeri.com rendeva disponibile anche la ricerca inversa, senza però consentire agli utenti di esprimere un consenso libero e specifico per tale funzionalità. Il flag del consenso era infatti pre-selezionato e non modificabile, violando così i requisiti previsti dalla normativa vigente.

È inoltre importante sottolineare che il proprietario del sito aveva dichiarato che i dati presenti nei suoi siti web erano stati raccolti tramite l’inserimento autonomo degli utenti o tramite web scraping, ovvero tramite un processo automatizzato di ricerca di dati personali nel web. Tale tecnica, tuttavia, era già stata considerata illecita dal Garante tramite in provvedimento che sanzionava l’illiceità dell’utilizzo di dati raccolti tramite web scraping per finalità incompatibili con quelle iniziali. Pertanto, i dati acquisiti e trattati senza il consenso degli interessati e senza una base giuridica valida rappresentano una violazione delle norme sulla privacy.

Mancato rispetto dei diritti degli interessati, inidoneità dell’informativa e assenza di misure di garanzia

Le segnalazioni ricevute hanno evidenziato non solo la diffusione non autorizzata dei dati, ma anche l’impossibilità per gli interessati di esercitare il diritto alla cancellazione e, potenzialmente, altri diritti legati alla protezione dei dati personali. Nel sito web non erano infatti presenti informazioni sul titolare né risultavano disponibili canali di contatto con lo stesso. 

Inosservanza del divieto di trattamento

Infine, nonostante il divieto disposto dal Garante Privacy, il portale Trovanumeri.com ha continuato a operare e rendere disponibili online numerosi dati personali. Questa inosservanza del divieto è stata ulteriormente contestata come una violazione delle disposizioni dell’autorità di regolamentazione.

CONCLUSIONI E MISURE CORRETTIVE ADOTTATE

Il trattamento dei dati personali da parte di Trovanumeri.com è stato ritenuto illecito e presenta numerosi profili di illegalità. Anche se alcune delle violazioni possono essere corrette, la violazione principale riguardante l’assenza di una base giuridica idonea è sufficiente a inficiare l’intero trattamento. Pertanto, le misure correttive adottate devono affrontare la questione di base e garantire che i dati personali vengano trattati nel rispetto della normativa sulla privacy.

In conclusione, il caso del portale Trovanumeri.com ha evidenziato l’importanza della tutela dei dati personali e le conseguenze negative del web scraping non autorizzato. Il Garante Privacy ha adottato misure sanzionatorie per garantire che i diritti degli utenti siano rispettati e che il trattamento dei dati avvenga nel rispetto della legge. Questo caso rappresenta un richiamo per le aziende e i siti web che trattano dati personali, sottolineando l’importanza della conformità normativa e del rispetto della privacy degli utenti.