T&C may appl-AI  (v.2.0)
Breve guida ai termini di utilizzo delle AI generative per i content creators

Esattamente un anno fa, mentre il mondo veniva scombussolato dal lancio di ChatGPT-3, avevamo pubblicato sul nostro blog una breve panoramica delle clausole di licenza della proprietà intellettuale sui contenuti generati dagli strumenti di AI Generativa più utilizzati. Oggi, a distanza di 12 mesi dallo scorso articolo e alla luce delle numerose cause in materia di copyright che hanno iniziato a imperversare il mondo dell’IA generativa, abbiamo deciso di aggiornare tale panoramica.

In questo contesto, diventa sempre più evidente l’importanza di una comprensione approfondita dei Termini e Condizioni (T&C) applicabili alle IA generative. La nostra breve guida fornirà un’analisi aggiornata dei T&C che circondano l’utilizzo delle IA generative, con un focus particolare sulle implicazioni legali che emergono dalle recenti cause, come quella tra il New York Times e OpenAI. La fluidità e la rapidità con cui queste questioni si evolvono richiedono un costante aggiornamento delle conoscenze per evitare possibili complicazioni legali.

Continuando da dove ci eravamo fermati l’anno scorso, esploreremo le clausole di licenza, la paternità creativa, la responsabilità e le dinamiche di collaborazione tra l’intelligenza artificiale e gli autori umani. Questa guida vuole essere uno strumento per navigare nel complesso scenario giuridico dell’IA generativa, fornendo consigli pratici e punti di riflessione per coloro che si avventurano nel mondo della creazione di contenuti in collaborazione con le “macchine intelligenti”.

  • OPENAI – DALL-E; CHATGPT (31 Gennaio 2024)

Questi due modelli sviluppati dalla Startup OpenAI probabilmente non hanno bisogno di presentazioni. ChatGPT è un modello conversazionale in grado di intrattenere conversazioni complesse, fornire informazioni e scrivere testi utilizzando il linguaggio naturale; Dall-E è un strumento di intelligenza artificiale capace di generare immagini a partire da descrizioni testuali.

I contenuti creati tramite questi due popolari strumenti sono soggetti alla stessa licenza, rilasciata da OpenAI.

In questo caso, proprio come un anno fa, la licenza prevede che “l’Utente è proprietario di tutti gli Input e, subordinatamente al rispetto da parte dell’Utente delle presenti Condizioni, OpenAI cede all’Utente tutti i propri diritti, titoli e interessi relativi agli Output.”  Tuttavia troviamo ancora le stesse eccezioni all’esclusività di tale licenza, in quanto OpenAI si riserva, in maniera molto generica, il diritto di “utilizzare i Contenuti come necessario per fornire e mantenere i Servizi, rispettare la legge applicabile e applicare le nostre politiche. L’utente è responsabile dei Contenuti, anche per quanto riguarda la garanzia che non violino alcuna legge applicabile o i presenti Termini”.

Novità significativa rispetto all’anno scorso, conseguente anche alla vicenda che aveva visto il blocco di ChatGPT in Italia per opera di un provvedimento dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali, è certamente l’introduzione della facoltà per l’utente di impedire a OpenAi, tramite un Optout, di allenare il proprio modello sui contenuti – siano essi input o output – immessi e generati dalla piattaforma.

  • MIDJOURNEY (22 Dicembre, 2023)

Altro, popolare, strumento di intelligenza artificiale capace di generare immagini a partire da descrizioni testuali.  

I vecchi termini e condizioni di Midjourney prevedevano che, in base alla licenza, l’utente fosse proprietario di tutte le risorse create con i servizi. Tuttavia, esisteva un’importante eccezione per gli utenti non a pagamento, i quali ricevevano una Licenza Internazionale Creative Commons Non Commerciale 4.0 Attribuzione sugli output finali. Ciò significava che i contenuti potevano essere utilizzati solo se venivano rispettati determinati requisiti, tra cui menzionare la paternità dell’opera, fornire un link alla licenza e indicare eventuali modifiche. Inoltre, l’utilizzo doveva essere non commerciale. 

I nuovi termini e condizioni di Midjourney stabiliscono che l’utente è proprietario delle risorse create con i servizi nella misura massima consentita dalla legge applicabile. Tuttavia, ci sono alcune eccezioni, come la soggezione della proprietà dell’utente agli obblighi contrattuali e ai diritti di terzi. Inoltre, nel caso in cui l’Utente sia un’azienda con un fatturato superiore a 1.000.000 USD all’anno, è necessario sottoscrivere un piano “Pro” o “Mega” per possedere le risorse create. Infine, se si “ingrandiscono” le immagini di altri, queste rimangono di proprietà dei creatori originali. 

Questi nuovi termini riflettono un approccio più specifico e dettagliato rispetto ai vecchi, con un’attenzione particolare alle condizioni di utilizzo per utenti aziendali e al rispetto dei diritti di terzi.

Inoltre, nei nuovi termini e condizioni di Midjourney, si specifica che utilizzando i Servizi, l’Utente concede a Midjourney, ai suoi successori e cessionari una licenza di copyright perpetua, mondiale, non esclusiva, sub-licenziabile, gratuita e irrevocabile. Questa licenza consente a Midjourney di riprodurre, preparare lavori derivati, visualizzare pubblicamente, eseguire pubblicamente, sub-licenziare e distribuire le richieste di testo e di immagini inserite dall’Utente nei Servizi, così come qualsiasi Attivo prodotto dall’Utente attraverso il Servizio. Importante sottolineare che questa licenza sopravvive alla risoluzione del presente Contratto da parte di qualsiasi soggetto, per qualsiasi motivo. Questo aggiornamento enfatizza il fatto che Midjourney acquisisce ampi diritti sulle risorse create dagli utenti attraverso i Servizi, anche dopo la cessazione del contratto.

  • STABLE DIFFUSIONS WEB (20 Agosto2022)

Stable Diffusion è un modello di apprendimento automatico profondo pubblicato nel 2022, utilizzato principalmente per generare immagini dettagliate a partire da descrizioni di testo.

In questo caso, l’art. 6 della Licenza si limita a dire che “il Licenziante, non rivendica alcun diritto sull’Output generato dall’utente utilizzando il Modello. L’utente è responsabile dell’output generato e dei suoi successivi utilizzi.” All’utente è dunque riconosciuta la disponibilità del contenuto generato. Vi sono tuttavia alcune eccezioni. Infatti, al periodo successivo, la licenza statuisce che “nessun uso dell’output può contravvenire alle disposizioni della Licenza (Allegato A)” rimandando ad un elenco di utilizzi illeciti dell’Output poiché potenzialmente dannosi nei confronti di terzi.

Concludendo giova sottolinerare come sia fondamentale per i creatori di contenuti comprendere appieno il panorama legale che circonda l’utilizzo delle IA generative, garantendo una collaborazione armoniosa e rispettosa dei diritti di tutte le parti coinvolte, evitando così di incappare in responsabilità civili per violazione del diritto d’autore di terzi.